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4 regioni in cui viaggiare col palato senza uscire dall'Italia

19 agosto 20203 min di lettura
4 regioni in cui viaggiare col palato senza uscire dall'Italia

Nel corso dei secoli il nostro Paese ha subito l’influenza di numerosi popoli stranieri, riscontrabile ancora oggi nell’architettura, nell’arte e nella cucina italiana. Soprattutto a tavola, colonizzatori e commercianti di frontiera hanno lasciato in eredità piatti entrati nella tradizione, ma che in realtà affondano le radici in culture e sapori lontani.

Se ami provare piatti nuovi ma quest’anno preferisci non viaggiare fuori dall’Italia, fallo almeno con il palato! Ecco le regioni italiane in cui gustare piatti di origine straniera che forse ancora non conoscevi. 

Sicilia: alla scoperta della cultura araba 

La Caponata siciliana

Gli Arabi mantennero il dominio in Sicilia per circa 200 anni e durante la loro permanenza influenzarono ogni aspetto della vita nell’isola, lasciando monumenti stupendi, meravigliosi pezzi d’arte e pietanze entrate a far parte della tradizione siciliana. Ecco cosa mangiare in Sicilia per averne un assaggio:

Cous Cous: tipica della tradizione magrebina, questa prelibatezza a base di granelli semola di grano è capace di farti volare in Nord-Africa al primo assaggio. Particolarmente amato nel trapanese (fantastica la versione al brodo di pesce) ma consumato in abbondanza in tutta l’isola.

Caponata: un contorno straordinario, soprattutto d’estate. La caponata ha anch’essa origini magrebine e deriva da un’antica insalata di peperoni e melanzane cucinata in agrodolce con olio di sesamo.

Cassata: si narra che questo famoso dolce a base di ricotta e frutta candita prenda il nome dall’arabo “q’asat”, che sta ad indicare una scodella bassa e rotonda, forma tipica della cassata siciliana. 

Sardegna: antichi ricordi del dominio Spagnolo 

Su ghisau: spezzatino di carne

Gli spagnoli dominarono la Sardegna tra il 1400 e il 1700, lasciando una fortissima impronta sia nella lingua, che nella tradizione culinaria dell’isola. Scopri cosa mangiare in Sardegna per viaggiare in Spagna con il palato e la fantasia:

Su ghisau: dallo spagnolo “guisado” (stufato), si tratta di una sorta di spezzatino di carne tipicamente preparato con manzo e patate.

Sa lepurida: dal termine “olla podrida” (pentola marcia). Il nome, anche se non invitante, fa semplicemente riferimento all’antica preparazione fermentata. Si tratta di una buonissima zuppa di legumi.

Is findeus: un tipo di pasta particolarmente sottile, preparata al forno. Anche questa pietanza prende il nome dallo spagnolo “fideos”. 

Calabria: ricette elleniche di un tempo che fu 

Polpette di melanzane

La Calabria è stata per secoli un’importante regione dell’allora Magna Grecia. Il dominio ellenico ha lasciato in dono a questa regione opere straordinarie (come i Bronzi di Riace) e numerose preparazioni tipiche. Eccone alcune:

Pitta: versione calabrese della più famosa pita greca. Questo particolare pane è molto versatile e viene farcito in mille modi con carne, verdure o formaggi.

Maccheroni calabresi: durante il loro dominio si dice che i greci abbiano portato i “makaria”, un antico tipo di pasta cilindrica preparata con orzo e acqua e che i tipici maccheroni al ferretto calabresi ne siano i diretti discendenti.

Polpette di melanzane: sono in molti a definire le polpette di melanzane calabresi (a base di melanzane, patate e uova) come una versione rivisitata delle “melitzanokeftedes” greche.

Friuli Venezia-Giulia: sapori balcanici di frontiera 

Ljubianska, la bistecca alla lubianese

Particolarmente mitteleuropea, grazie anche alla storia del suo capoluogo Trieste, la gastronomia friulana è fortemente influenzata dalle vicine regioni dell’ex Jugoslavia. Ecco alcuni esempi:

Ljubianska: la “bistecca alla lubianese” è un piatto molto amato, soprattutto in provincia di Gorizia. Si tratta di una cotoletta extra-large ripiena di prosciutto e formaggio per veri buongustai.

Gubana: prende il nome dallo sloveno “guba” che significa “piega”, perché avvolto su se stesso. È un dolce molto particolare preparato con noci, uvetta, pinoli e zucchero e tipico delle festività.

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